Dopo così questi mesi, penso sia evidente che sia fallito il buon proposito di scrivere mensilmente. Non mi sento particolarmente in colpa dato che nessuno mi paga ed è solo un mio diario personale dove racconto cosa faccio relativamente al GdR.
In generale le motivazioni sono state legate a certi miei disappunti riguardo alla comunità non-esistente dei giochi di ruolo sia a un carico eccessivo d’impegni. Mi hanno mandato in burnout durante l’autunno.
Il mio problema nell’ingaggiare “la comunità”
Uso “comunità” fra virgolette dato che non esiste una o LA comunità dei giochi di ruolo. C’è solo una sommatoria di persone (chi gioca a D&D 5e, chi è “indie”, ecc.) accomunati nella loro diversità da errori simili. Il resto del mondo gioca di ruolo ignorando l’esistenza di questi gruppi che si definiscono LA comunità dei GdR.
La mia convinzione era poter convincere chi si definisce “giocatore di ruolo” dei Principi delle Rane Cosmiche.1 Ho fallito perché ritenevo che i Principi delle Rane Cosmiche fossero più forti di due fatti ben radicati “nella comunità”:
Molti che si rivedono nell’etichetta “giocatore di ruolo” non sono davvero interessati a giocare e apprezzare questo hobby. Tantissimi si siedono al tavolo con altri obbiettivi dove il giocare è solo strumentale: per esempio, venderti qualcosa, intrattenere, crescita personale, conoscere gente, sentirsi geek, acquisire maggiore sicurezza di sé tramite l’attività e così via. Fra questi obbiettivi si aggiungono anche lo status sociale acquisito da difendere e gli interessi economici del mercato non sostenibile dei GdR. 2
La convinzione errata del design GdR come esperienza impacchettata e ripetibile — che ti esonera dal lavorare su te stesso per migliorare come utilizzi questi strumenti-giochi. Questa è funzionale all’idea del gioco di ruolo come prodotto da collezionare per far parte di un club.
Purtroppo, se sei già dentro certe logiche, le difenderai anche quando ti danneggiano. Discutere e giocare con persone che rigettano (1) e difendono (2) sopra mi ha provocato solo un dispendio inutile di energie e frustrazione.
Quindi cosa mi sono ripromesso di fare?
Quello che cerco di fare oggi è puntare sempre a persone che non si definiscono giocatori di ruolo né si indentificano in un gruppo sociale specifico. Le ritengo più ricettive, più creative e meno inclini ad accettare certe logiche per far parte di un gruppo. In particolare, le cerco in biblioteche e associazioni ludiche fuori dal discorso delle comunità e fandom di appassionati.
Soprattutto,
Voglio concentrarmi sul piacere del giocare, senza secondi fini sul perché e il come.
Fare meno proselitismo sui principi che informano il mio gioco.
Non perdere tempo a tirare fuori dal pantano chi non ha la volontà di vedere un modo diverso di giocare per un motivo o per l’altro.
Giocare con persone di cui mi fido senza la pretesa di migliorare l’attività del giocare di qualcun altro. Ad esempio, i ragazzi del canale Telegram di Ruling The Game, Frogeplaying e i frequentatori della TPK! Total Party Kon.
Non è lavoro, è hobby
Altra fonte di burnout è stato trattare l’hobby “serio” come lavoro: ho partecipato a eventi, scritto situazioni da giocare, letto paginate di testi di giochi la sera sacrificando altri interessi. Il risultato è stato trasformare l’hobby in un lavoro senza che nessuno me lo chiedesse. Mi ero stufato di leggere regole su regole e scrivere un paio di scenari a settimana per i vari appuntamenti.
Quindi ho deciso di cambiare approccio e mettermi meno pressione: giocare di più come giocatore, dire di no a più eventi, dedicare più tempo alle campagne casalinghe, meno one shot, giocare non più di una o due volte a settimana. Non abbandono certamente l’associazionismo ludico, ma rallento e organizzo meno cose.
Cosa ho fatto ultimamente?
Un brevissimo riassunto per chi è ancora interessato a quello che faccio.
Finita la cronaca di Vampiri La Masquerade V5 ambientata a Roma. Sono soddisfatto di cosa è uscito fuori, se ho voglia ve lo racconterò. (Highlight: Anarchici che bruciano all’alba sulle banchine della stazione Termini.)
Ripartirà questa domenica la campagna a Mythic Bastionland dopo uno iato molto lungo, sono contento. Con lo stesso gruppo stiamo programmando anche di giocare altro.
Dopo il panel di Dada sulle tabelle casuali alla TPK! Total Party Kon a cui ho partecipato, si è riaccesa l’ispirazione per un’avventura nella “Deep County” che avevo in testa per Into the Odd. Scriverò solo un luogo o una stanza al giorno per non stressarmi.
Ho facilitato Maze Rats giocato con il modulo The Isle di Luke Gearing alla TPK! Total Party Kon.
Disegnato una mappa per un dungeon in Ùteria per Manosinistra Necrobriscola RPG. Come per Into the Odd, scriverò massimo una stanza al giorno per fare le cose con calma e aspettare che le idee fioriscano.
Sto finendo di leggere Polaris di Ben Lehman. Presto inizierò una campagna di questo gioco che durerà almeno qualche sessione assieme a Bendetta, Edoardo e Vanessa.
D&D B/X Il Ducato di Dräegerland è per il momento sospeso, non riesco davvero a starci dietro a livello di impegno per gli standard che mi pongo. Mi è venuta voglia di provare altro, francamente.
La campagna che ormai dura quasi da due anni di Apocalypse World è quasi agli sgoccioli. Ho cambiato libretto da Angel a Savy Head. Continua la mia battaglia per trovare una cura dal Maelstrom e dalle sue conseguenze.
Cosa cambia con la Newsletter?
Nella sostanza, poco. Scriverò laddove abbia effettivamente qualcosa da dire invece di impormi regolarità che non riesco a rispettare. Senza ansia o stress, tratterò effettivamente la newsletter come il mio diario ludico. Voi aspetterete con più trepidazione, io scriverò con calma quello che ho da dire.
Cosa ho letto?
Ecco una lista di libri che ho letto in questi mesi in cui non ci siamo sentiti.
C. Thi Nguyen, Games: Agency As Art, Oxford University Press (rilettura)
JD Vance, Elegia Americana, Garzanti.
Donald J. Robertson, Zè Nuno Fraga, Verissimus: The Stoic Philosophy of Marcus Aurelius, St. Martin Press
Hao Jingfang, Vagamondi, Oscar Mondadori
Robin Waterfield, Plato of Athens. A Life in Philosophy, Oxford University Press
Chiaramente, vi saluto raccomandandovi del buon Dungeon Synth.
Principi di gioco che ho aiutato a redigere assieme a tutte le persone della FroggyCon. Questi principi informano tutti gli eventi e le attività che svolgiamo.
Sentitevi la puntata del 17 Settembre 2024 dal podcast della Locanda del Drago Rosso di Andrea Lucca per capire cosa intendo. Sono sorpreso di essere arrivati io e il Rosso a conclusioni simili separatamente.